“L’informatica che passione!”

Pubblicato: Nov 15, 2023

A tu per tu con Harshit Vikram, full stack developer di Atumtek Group.
Tra le sei giovani risorse inserite nel 2023 nel team Atumtek

A 22 anni ha una triennale in Informatica conseguita a pieni voti alla Bicocca proprio lo scorso 27 ottobre  e un contratto full time in tasca da aprile 2023 come fullstack developer in Atumtek Group. E, se per ora la magistrale non è nei piani, per il futuro ha le idee chiare: “Spero di essere coinvolto sempre di più in progetti innovativi, so che Atumtek si sta impegnando su più fronti e vorrei poter sviluppare le mie competenze nei campi dell’intelligenza artificiale e del machine learning”.

Nel frattempo, ha già pronta una “to do list” con tante cose da fare, progetti e libri da leggere. Perché, e lo scoprirete, non è da lui “starsene con le mani in mano”…

Ma dimenticate lo stereotipo dell’informatica "da nerd“. La chiacchierata con Harshit Vikram ci ha introdotto in un mondo dalle mille sfaccettature: dalla sistemistica alla programmazione, passando attraverso l’intelligenza artificiale e le criptovalute, fino ad arrivare alla data science, la sua grande passione.

Ma com’è iniziato questo viaggio che l’ha visto approdare ad aprile 2023 proprio nel team Atumtek? Potremmo definirlo un percorso tutt’altro che unidirezionale: nato in India, Harshit arriva in Italia con la famiglia ad appena quattro anni. Terminato il ciclo delle elementari, su consiglio di un’insegnante si iscrive alle medie con indirizzo musicale…il risultato? Ad oggi, un informatico che suona il flauto traverso. Informatico, sopra tutto, perché l’avventura musicale, in realtà, si conclude con l’adolescenza. La testa corre altrove: “Ero già appassionato di informatica, ricordo che mi divertivo a modificare leggermente i miei videogiochi. Bastava cambiare qualche impostazione, e creavo effetti diversi”.

Da qui, la decisione di iscriversi per la secondaria di secondo grado all’indirizzo perito-informatico: anni che regalano grandi soddisfazioni. Si diploma con il massimo dei voti e, in tutti e cinque gli anni, si aggiudica la borsa di studio per merito. Cui si aggiunge quella della Regione Lombardia per il 100 e lode, appunto, alla maturità.

Grande passione per lo studio, ma è “sul campo” che Harshit dà il meglio di sé. Nel triennio delle superiori sono ben tre le aziende che lo ospitano per svolgere attività di formazione, ed è proprio qui che nasce l’interesse per la data science. Grazie ai consigli di una tutor aziendale, sceglie di proseguire gli studi in quella direzione, iscrivendosi ad un corso di laurea in Informatica dove ha la possibilità, al terzo anno, di scegliere corsi affini alla sua passione: “È stato molto interessante perché ho potuto approfondire materie legate alla data science: come manipolare e visualizzare grandi quantità di dati, approfondire meglio software DBMS,  l’analisi dei dati con l’obiettivo di realizzare modelli di machine learning, ma anche nozioni riguardanti i mercati finanziari, microeconomia e marketing”.

Accanto all’amore per lo studio, anche una buona dose di matura responsabilità. Studia e lavora durante tutta la triennale di Informatica. Come dicevamo, la laurea conseguita con il massimo dei voti e cum laude la festeggia – dopo altre esperienze lavorative - con un contratto full time in tasca da aprile scorso in Atumtek Group.

Quanto di ciò che hai appreso negli anni stai ora mettendo a terra nel tuo lavoro quotidiano? “C’è ancora una forbice piuttosto ampia tra ciò che studi e ciò su cui poi metti davvero le mani. Ma è un divario che si colma con l’esperienza, con l’affiancamento di chi in azienda ne sa di più. E poi con tanto interesse e passioni personali. In università si spinge molto sull’aspetto teorico, e i feedback non sono molti. Per questo dico che ci vuole interesse personale che spinge ad intraprendere, anche da soli, strade nuove ma maggiormente attinenti alla realtà”.

In Atumtek Harshit sta mettendo a terra le sue competenze nell’integrazione tra sistemi di back-end e front-end per l’implementazione di nuovi applicativi: “Front-end e back-end hanno vita propria ma comunicano anche tra loro. Lavoro sullo sviluppo di nuove funzionalità soprattutto in Wise, e seguo anche progetti su FEWFINe, il frontend Atumtek, per ulteriori evoluzioni e personalizzazioni sul cliente. È utile in team con persone che hanno esperienza e conoscono bene le piattaforme su cui si lavora. È sempre importante il confronto con i responsabili progetto, con Andrea Valdameri, responsabile degli applicativi iProduct  e iPortfolio, e con Omar Ogliar Badessi, responsabile Factory Atumtek”.

E c’è una cosa che sottolinea con grande entusiasmo: “Ho trovato un’azienda che è attenta al work life balance. La possibilità di lavorare in smart working per più giorni a settimana ci consente di sfruttare al massimo il tempo per un corretto equilibrio anche per gli interessi personali. Ma abitando comunque vicino alla sede di Crema, resta importante garantire momenti di condivisione dei progetti in presenza”.

In chiusura non potevamo non chiedergli Il primo libro in elenco per le prossime letture”?

Microservices for the Enterprise | Designing, Developing and Deploying”. Ho scelto questo libro perchè mi interessano le spiegazioni che spingono sulla teoria, ma al tempo stesso anche sulle migliori strategie implementative. Per microservizi si intende un modo di progettare un software robusto e di qualità. È una tecnica che porta benefici non solo dal lato di chi sviluppa, ma anche in termini di costi e tempi di manutenzione futuri. Permette, all’occorrenza, di apportare modifiche al singolo microservizio, e quindi di lavorare su un’area specifica del software complessivo”.”.